Con veloce si pose mano ai lavori, a causa di i quali si incarico l’architetto campano Filippo Raguzzini. Sopra scarso eccetto di un classe la cambiamento chiesa, edificata sul citta del grazia, eta pronta per custodire l’immagine della monna. Il 19 aprile, lunedi di Pasqua 1745, si procedette al passaggio. Le cronache del eta annotano una gigantesca folla di romani e di abitanti dei Castelli, per mezzo di numeroso di gonfaloni e di confraternite, affinche fece da alone al vettura in quanto trasporto la prodigiosa ritratto dalla chiesetta di Santa Maria ad Magos al chiesa assai poco alzato. Verso l’occasione vicario di cristo onorato XIV concesse ai partecipanti l’indulgenza plenaria, cosicche potevano lucrare ancora coloro in quanto avessero visitato l’immagine in uno dei sette giorni seguenti esso del trasporto.
Nel corso di l’Anno benedetto del 1750, il 31 maggio, si procedette alla formale consacrazione della chiesa e dell’altare superiore al sublime bene, cosicche e appresso il denominazione affinche soddisfacentemente di ogni diverso spiega chi e Maria: una partner che accetto di divenire Madre del redentore perche ripiena supporto ohlala dello ispirazione consacrato, cioe del sublime affetto. La esaltazione fu presieduta dal Vescovo di Padova, il fondamentale Carlo Rezzonico, che otto anni con l’aggiunta di tardivamente salira al soglio pontificio, per mezzo di il appellativo di benevolo XIII.
Gli anni della degradazione
I l Santuario divenne prontamente il nocciolo di una ardente clemenza cittadino e dunque meta di numerosi pellegrinaggi. Periodo percio ovvio preparare l’assistenza spirituale verso quanti arrivavano magro al Santuario di Castel di coscrizione in confessarsi e comunicarsi. Decine di ordini religiosi furono interpellati, eppure nessuno nell’eventualita che la senti di contrastare un tale impiego sopra un localita percio emarginato ed denuncia instancabilmente alle malefatte dei banditi. Di un certo sporgenza dovette essere il colpo avvenuto nel 1761, vidimazione cosicche con quella situazione si decise di dare con un casa oltre a capace tutti i doni e gli prima impegno del Santuario.
L’assistenza ai pellegrini fu percio affidata dapprima per un sacerdote-custode (giacche dimorava per Castel di coscrizione unicamente nel tempo di Pentecoste dal momento che si svolgevano i tradizionali pellegrinaggi) nominato dal scuola musicale di Santa Caterina e progressivamente al Capitolo di San Giovanni, cui spettava la avvertenza d’anime di quel tratto di aspro romano. Il basilica otterra tanto il conveniente primo viceparroco, insieme l’obbligo della permanenza, unicamente nel 1802.
La vita del basilica si svolgeva nei limiti, parecchio ristretti, delle possibilita dell’epoca. I fedeli si recavano al sublime affezione solo durante pretesto delle festivita maggiori e dei grandi pellegrinaggi. A restituire l’attenzione sul Santuario furono, nel 1840, i festeggiamenti in il vecchio del passato portento. In l’occasione si restaurarono la abbazia e l’altare, si indorarono ancora una volta gli stucchi, si crearono dei locali provvisori in cui furono sistemati paio altari e numerosi confessionali. Da Roma si portarono drappi, damaschi e estranei arredi sacri. Si fece approdare al rifugio ancora una numeroso riserva d’acqua. La stessa via Ardeatina, viale lungo la che tipo di sorge il rifugio, ridotta mediante un cattivissimo governo, venne sistemata. Furono costruiti ponti, allargati e spianati diversi passaggi. I festeggiamenti iniziati il 7 giugno 1840, domenica di Pentecoste, si protrassero verso una settimana. Alle celebrazioni, narrano le cronache del opportunita, partecipo di nuovo il monarca Michele di Portogallo.
Assurdamente, solo, i festeggiamenti del centenario segnarono a causa di il chiesa di nuovo l’inizio di un qualche declino. I pellegrini continuavano ad accorrere, pero al evento di autentica devozione abitare, ad un certo segno, se ne sovrappose un altro: colui delle cosiddette «madonnare». Si trattava di popolane romane, verso lo con l’aggiunta di erbivendole e lavandaie, in quanto festeggiavano la loro individuare gioia annuo particolare nel lunedi di Pentecoste dappresso i vicini Castelli Romani. Siccome la gioia della signora del straordinario affetto avveniva il anniversario di Pentecoste, esse avevano di tradizione una sosta dinnanzi al nascondiglio, luogo provocavano un gran chiasso, in ulteriormente distribuire all’alba del celebrazione posteriore.
Complesso presente aveva competente in ingenerare un alcuno incerto fra “madonnare”, il cui anima buontempone non testimoniava qualche un direzione di affezione, e sublime affetto. Alquanto che lo in persona Gioacchino Belli con un sonetto del 1831, La devozzione der Divin’Amore, dice: “Dimenica di in quel luogo Rinzo, Panzella,/ Io, Roscio e le tre fije der tintore/ Vorzimo anna per fa ‘no scialo con carrettella/ verso la signora der Divin tenerezza”.
Per presente atteggiamento di comico, affinche duro durante decenni, si aggiungeva ulteriormente il fastidio in la apparenza di venditori di cibi che si sistemarono stabilmente al sublime bene: le bancarelle di porchetta, di pecorino, di fave e di vino vennero sistemate preciso per ridosso della chiesetta. Il peregrinazione al tempio di Castel di appoggio diventava l’occasione, qualora non il sinonimo, di passeggiata “fuori porta”. Simile commistione entro santo e empio, dato che suscitava non molti titubanza nei sacerdoti, non dovette, ciononostante, turbare la signora, giacche, addirittura mediante quegli anni, continuo ad concedere grazie verso quanti l’invocavano unitamente devozione.